Ci permettiamo di sostenere qui che non siamo per nulla d'accordo con queste conclusioni.
La valutazione del livello di alcune conoscenze raggiunte dagli allievi è fondamentale per autocorreggere il lavoro dei docenti. Tutti i sistemi formativi avanzati lo fanno; la nostra scuola oggi ne ha estremo bisogno e la categoria docente ha una reale occasione di crescita nel gestire il processo. Piuttosto che un rifiuto vanno invece chieste responsabili risposte ai difetti emersi nella somministrazione (DSA, stranieri, ecc.) o presenze dei responsabili Invalsi nelle scuole e interazione con le famiglie per chiarire lo scopo della valutazione; insomma, basta con le irresponsabili carenze ministeriali.
Il rifiuto a somministrare le prove che in qualche scuola si è verificato può essere invece una forma di protesta per il massacro della scuola ma non deve essere una irragionevole resistenza ad essere valutati come docenti.