Il nuovo Governo intende varare "interventi mirati sulle scuole, tenendo conto delle differenti performance delle aree geografiche allo scopo di colmare il gap, come è stato anche richiesto esplicitamente anche dall'Europa". "L'Italia – dice Monti - deve investire sui suoi talenti, esserne orgogliosa e non trasformarsi in un'entità di cui i suoi talenti non sempre siano orgogliosi"
Bene, cominciamo a dire che se c'è un livello di scuola che è orgogliosa, nonostante tutto, questa è la scuola elementare. Facciamo sapere al nuovo ministro che la scuola primaria italiana ha sempre avuto buon riconoscimento internazionale nelle classifiche OCSE PISA e che in alcune regioni del nord si sono raggiunti rendimenti scolastici di livello mondiale.
La cura Gelmini con il drammatico taglio alle risorse, agli organici e al monte ore sta cominciando a far regredire, in modo particolare al sud, il livello base del nostro sistema formativo.
Gli studenti universitari chiedono "un grande messaggio di discontinuità verso il passato", una legge quadro nazionale sul diritto allo studio, un piano nazionale sull`edilizia scolastica "che non permetta mai più che uno studente muoia sotto le macerie di una scuola". Nella scuola primaria non si fanno cortei ma non possiamo dimenticare che nel crollo del 2002 a S. Giuliano di Puglia morirono 27 bambini e una maestra.
Che significa? Che alcuni punti sono evidenti:
- la scuola primaria, base del sistema formativo, è stata colpita nella sua efficienza dai tagli "orizzontali" di questi anni e a questo va data onesta risposta ripristinando le condizioni minime per non continuare a perdere qualità;
- la scuola del sud con questo trattamento è in condizioni drammatiche e va aiutata ancor di più sia per raggiungere livelli di qualità sia per potenziarne il ruolo sociale di agenzia contro la disoccupazione, la delinquenza e l'analfabetismo;
- l'integrazione dei nuovi cittadini italiani passa attraverso la scuola primaria più che attraverso l'università e gli altri ordini di scuola