I nostri post per questo periodo
Alberto Forchielli parla dei nostri dati PISA 2018
Altro che Ocse, la scuola italiana regge ancora il passo con Ue e Cina
https://stream24.ilsole24ore.com/video/italia/altro-che-ocse-scuola-italiana-regge-ancora-passo-ue-e-cina/ACAXsW4
“Muovete il cuneo”, è la rubrica di video commenti di Alberto Forchielli.
Diretto, esplicito, sferzante. Alberto Forchielli, divulgatore, commentatore e soprattutto imprenditore e consulente, è oggi una delle voci più efficaci nei talk show. Perché è abrasivo, perché mixa competenza e ironia, perché non ha paura di mettersi contro il politically correct. Non ha come obbiettivo la sola classe politica ma anche gli italiani, nei loro limiti nei loro difetti.
Fondatore della Mandarin Capital Partners, un fondo d'investimenti che «crea collegamenti tra medie aziende europee e partner commerciali ed industriali cinesi», scrive di economia e politica sul suo blog (albertoforchielli.com) e sul sito «Piano Inclinato».
Tanto popolare da essere imitato da Maurizio Crozza nei suoi show
OCSE - PISA 2018 - Matematica: le regioni italiane nel quadro internazionale.
I dati PISA 2018 sulle conoscenze dei 15enni sono stratificati per macro-area geografica (Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Sud Isole) e per tipologia di istruzione ma non forniscono dati per regione. Il 2012 è stata l'ultima rilevazione PISA con un campione stratificato a livello regionale.
Solo le province autonome di Trento e Bolzano, le regioni Toscana e Sardegna nel 2018 e Lombardia e Campania nel 2015 hanno un campione più ampio e rappresentativo a livello provinciale/regionale.
Abbiamo provato a stimare i dati regionali a partire da questi numeri.
Il grafico risultante è quello qui riportato e il colpo d'occhio è impressionante: l'Italia è probabilmente il Paese al mondo dove le differenze sono maggiori, passiamo da risultati "romeni" a performance "giapponesi".
Se non è emergenza educativa per il Sud questa!
Materiali relativi ai risultati italiani (anche per macro-area) di PISA 2018 si trovano a questa pagina INVALSI: https://www.invalsi.it/invalsi/ri/pisa2018.php?page=pisa2018_it_07
OCSE-PISA 2018 Disastro Italia! Ma non dovunque ...
Country Note - Italia
L'articolo di repubblica.it
La buona scuola c'è già
In Italia, si, ma dove? Perchè la penisola è lunga e presenta differenze tali da far oscillare la scuola fra livelli kazaki ed eccellenze finlandesi. Considerato che ci si basa sui risultati dei 15enni nelle prove matematiche,
abbiamo rielaborato le tabelle OCSE PISA 2012 inserendo i dati regionali accanto a quelli nazionali. I risultati sono chiari e noti a tutti noi esperti di scuola: la "questione meridionale" esiste anche per la scuola: le abilità matematiche misurano una scuola italiana molto differenziata che passa da un N-E simile alla Svizzera o alla Finlandia ad una Calabria pari al Kazakistan. Non sono certo questi i livelli potenziali di alunni e docenti ma quelli derivanti dalla società in cui queste scuole operano con le differenze economiche territoriali che condizionano anche i risultati scolastici.
La buona scuola allora c'è già, ed è in quelle zone d'Italia dove la società riesce a portare alla scuola quelle risorse che lo Stato le toglie. Famiglie, Comuni, aziende, banche finanziano gli istituti; docenti normali, con dirigenti normali, da troppo tempo tengono in piedi un'istituzione che è di livello finnico-elvetico nel N-E, dove i finanziamenti, bene o male, non sono mai mancati.
Basta copiare allora? Purtroppo no, il problema è globale, e richiede un programma di aiuti alle scuole del sud che le faccia diventare un baluardo diverso nella società sofferente, un nucleo protetto, finanziato più delle altre realtà, per investire nel futuro. Ecco dove forse servono le stelle di sceriffo E forse anche le pistole visto che non è questo che si sta configurando come riforma della scuola.
OCSE - PISA 2012
E mentre dalle nostre parti si celebrano gli ottimi risultati raggiunti (messaggeroveneto) forse nulla succederà per le regioni più arretrate.
Ma come è possibile che non vi sia una protesta dura e ferma da parte del nostro Sud che paga la situazione più difficile e soprattutto il futuro più grigio per i suoi studenti? La tabella sottoriprodotta (cliccare su "continua"), tratta da dati ufficiali (originale qui), dà la misura dei divari interregionali italiani: dai livelli giapponesi del Nord-est a quelli messicani del Sud. Non è accettabile, non è mai stato così. E non si può titolare come fanno alcuni giornali, che l'istruzione migliora nonostante i tagli. E se il nord-est primeggia anche con la forte presenza in classe di stranieri e DSA allora il modello inclusivo della scuola italiana, diversamente da Giappone e Corea, è vincente; forse perchè la complessità didattica di ogni classe costringe sia a sperimentare i docenti sia a diversamente interagire fra loro gli alunni
Quindi il punto non è se l'Italia in media è sopra o sotto la media di altri paesi ma, come da 150 anni a questa parte, di portare il Sud ai livelli di efficienza del Nord-Est che sempre scuola italiana sono. Un piano speciale, un Erasmus italico, una task force mirata, insomma un po' di soldi e di buona politica farebbero il miracolo di collocare l'Italia tutta ai livelli della Corea o del Giappone.
Il problema di livellare le opportunità di conoscenza fra le diverse parti del Paese è multifattoriale, certo, ma le risposte a breve ci sono, le conosciamo e le risorse sono numerose: internet è una di queste e noi ci crediamo.
Indagine Timss 2007: buon livello della scuola primaria italiana
Gli alunni di quarta classe elementare hanno dimostrato una conoscenza delle discipline matematiche e scientifiche al di sopra della media dei 37 paesi partecipanti all'indagine.
L'indagine TIMSS si differenzia, per impianto metodologico e perchè raccoglie un campione di paesi con prodotto interno lordo sensibilmente più basso, dalla più celebre OCSE-PISA. Fornisce invece preziose informazioni sulla scuola primaria che è notoriamente fuori della portata del PISA, occupandosi quest'ultima solo degli allievi quindicenni.
Ma la ricerca TIMSS conferma anche i punti di debolezza del nostro sistema: Dal 1999 la performance degli alunni della terza media è rimasta sostanzialmente invariata, sfiorando il limite basso dei valori medi, per quanto riguarda le scienze e di venti punti al di sotto, per la matematica. Lo studio TIMSS, che ha periodicità quadriennale, ha consentito per la prima volta di effettuare un'analisi della coorte degli studenti che nel 2003 frequentavano la quarta classe elementare. Per l'Italia si registra un declino sia di competenze scientifiche che matematiche (più marcato per quest'ultime) nella transizione da un segmento all'altro dell'istruzione. "La secondaria di primo grado si dimostra sempre più come l'anello debole del sistema educativo italiano." Il differenziale elementare-media inoltre aumenta: Dall'indagine, infine, risulta che la scuola primaria oltre a ottenere buoni risultati nel confronto internazionale, li ha migliorati nel tempo. In scienze il punteggio medio nella quarta classe è aumentato infatti di circa 20 punti, un incremento tra i più alti registrati nei paesi coinvolti nella rilevazione. Tuttoscuola suggerisce che sarebbe il momento di superare la cesura tra la scuola primaria e media assumendo come obiettivo prioritario la riorganizzazione dei due gradi di scuola. Nell'ottica di questa proposta, perchè non esaminare con attenzione la ELE-MEDIA sperimentata in USA? Vedi il nostro POST.
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