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A come #arte: "I viaggi di Giac" Laboratorio di arte e di storia dell'arte


1. Storia dell'arte e italiano
 
Il primo passo è la lettura de “I viaggi di Giac” di Elve Fortis de Hieronimis.

Il racconto narra dei viaggi che questo personaggio fa in cinque città:

  • una di punti
  • una di linee
  • due di superfici (tonde e quadre)
  • una di colori

Di queste città si vengono a conoscere abitanti, usi e costumi e, soprattutto, le opere conservate nei musei: dipinti e disegni dell’arte del Novecento eseguiti con tecniche che rimandano alle caratteristiche delle singole città. E' un excursus sulla storia dell’arte contemporanea. 


 

2. Laboratorio di arte

Il laboratorio è diviso in due parti. La prima consiste in una serie di esercizi realizzati con tecniche diverse: matite, pastelli, pennarelli, cere, tempere. Questi esercizi hanno per oggetto, uno per foglio, i punti, le linee e le superfici; i colori rientrano, logicamente, in ognuno.

Prima la semplice realizzazione di punti con le diverse tecniche, per vedere quale degli strumenti è il più adatto per dipingere “punti. Poi dei giochi di contrasto e di sfumatura, realizzati con i soli punti (neri) senza un disegno. Successivamente, scelta la tecnica migliore, c’è la realizzazione di un piccolo disegno (fiore), colorato con il solo accostamento di punti che, uniti e vicini, creano una superficie colorata, ma non pienamente, bensì con delle sfumature dovute al bianco del foglio. 

Dopo i punti, le linee.
Una serie di linee con le tecniche diverse per individuare la migliore per disegnare “linee”, seguita da esercizi figura-sfondo e di ombreggiatura fatti solo tracciando tante linee, prima in un senso e poi in un altro, sovrapponendole per una parte, ottenendo in questo modo la sfumatura. Infine un disegno (piccolo paesaggio) composto solo con linee colorate, sovrapposte da altre, colorate diversamente, per ottenere le sfumature, le tonalità e i volumi. 

Terzo, le superfici, a scelta tonde o quadrate, realizzate (in nero) con più tecniche e poi, scelta la più adatta, la creazione di un piccolo disegno dipinto senza traccia a matita o contorni evidenziati, ma composto dall’accostamento di zone colorate. 

La seconda parte del laboratorio prevede un disegno di più grandi dimensioni in cui viene realizzata una delle città del racconto, come ogni bambino l’immagina, dove applica non solo la sua fantasia ma anche le tecniche imparate nella prima parte. La città deve essere dipinta nel modo consono: puntini per la città dei punti, lineette per quella delle linee, superfici (tonde o quadre) per la città dei tondi e dei quadrati. La tecnica pittorica, pur libera (cere o pennarelli o tempere), deve essere quella che i bambini ritengono la migliore per quella precisa città. (a cura di Gianluca)


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